Storia del Santuario di Poggio Piccolo

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APPARIZIONE DELLA MADONNA

Nel ’500 qui dove sorge il Santuario era la“Maestà di Poggio”, una di quelle Maestà che la pietà dei fedeli aveva innalzate ad onore della vergine e davanti alla quali il viandante si sostava per una preghiera e per un breve sollievo.

In questa celletta, come la chiama la “Cronaca” del Cavazza splendeva una dolcissima immagine della Madonna con Bambino sulle braccia.
22 febbraio 1550

santuario-beata-vergine-poggio-1Quel giorno una povera donna Antonia Bedini una mendicante, si è fermata a pregare, stanca per il peregrinare di casa in casa. Si era fermata a pregare, nella preghiera traeva conforto di cui le era stata così avara la vita. Di quello che ha capitato quel giorno a povera Antonia abbiamo un documento, un quadro coll’immagine e con le didascalie scritte in latino. Leggiamo:

“Nell’anno del Signore 1550, il 22 febbraio la B. Vergine Maria nella forma che qui appare, si mostrò ad Antonia, che andava elemosinando un po’ di pane. La Madre SS. Ma le disse: “ Entra in casa e nella madia troverai quello di cui hai bisogno e vai cercando, né finchè vivrai ti verrà mai più meno.”

Entrò in casa trovò il pane, e finché visse non venne mai meno nella madia.

Visse ancora per circa un anno e morì il  1° gennaio 1551.”

Più sotto il pittore ha posto un’altra didascalia nella lingua volgare del tempo; la riportiamo com’è:

“Questa è quella similitudine della Madonna che apparve a Pozo alla Cia Antonia mogliera di Barba Bedini, la quale fa tanti miracoli come al presente si vede, a chi gli va devotamente a fare orazione e domande la grazia lecita et onesta e pregar Dio et Madonna Santa Maria che si scampi e guardi da ogni malattia.  Al lì 14 Zenaro 1556.”

In margine al dipinto è scritto: “Il principio di questa Madonna fu del 1551 di marzo”; dove “Madonna”  sta evidentemente per indicare “questa chiesa della Madonna”.

Il dipinto è stato fatto per dipingere sulla tela l’avvenimento a metà del gennaio 1556, fu esposto nel nuovo Oratorio della B. Vergine di Poggio.

La costruzione di una nuova chiesa si era mostrata una necessità data per affluire di vere folle nel luogo del miracolo, che la piccola celletta era incapace di contenere.

IMMAGINE DELLA MADONNAbeata-vergine-poggio

La bella immagine è stata probabilmente già nella celletta quando povera Antonia pregava alla Madonna.

Per molti anni il dipinto fu pacificamente attribuito ad Innocenzo da Imola, il suo cognome fu Francucci, e ciò per una congettura di Ercole Cavazza, che basandosi su di una carta dal archivio comunale, in cui si dice che la “Comunità di Castel S. Pietro aveva pagato L. 10 al pittore Innocenzo da Imola per una Madonna fatta eseguire da lui, aveva subito pensato si trattasse della Madonna di Poggio.

Secondo professore Cosantino è assolutamente da escludere l’attribuzione del dipinto a Innocenzo da Imola e con sicurezza l’affida alla Scuola del pittore Francia e con ogni probabilità al figlio di lui, Giacomo (1486-1557). L’immagine esisteva già nel 1550 quando è avvenuta l’apparizione.

Giacomo fu “famoso disegnatore di Madonne” come lo chiamavano nel libro : “Felsina Pittrice”. Difatti di lui vi sono altre Madonne e tutte si assomigliano, e sembrano fatte da uno stesso modello, come quella che si conserva nella Pinacoteca Vaticana, il cui volto e la figura del Bambino sono semplicemente identici a quella di Poggio, diverso solo il vestito della Vergine e lo sfondo.

Il volto della nostra Madonna di Poggio è di una dolcezza inesprimibile, con lo sguardo profondo che ti senti penetrare nell’anima.

Ai lati si trovano due santi, identificati per San Francesco e San Girolamo.